martedì 12 giugno 2012



L’incanto della natura




Molti erano i nidi che incorniciavano il sottotetto di fronte al mare dove seduta ne seguivo il movimento dolce e lento come i miei pensieri.
Non si resiste al volo inondante delle rondini che in un incessante andirivieni costruiscono piccole sculture, alcove per i loro piccolini.
Sfavillanti tra le piume nere e bianche si fermavano circospette, entravano e mostravano il capino ora con orgoglio, ora timide e vigili.
Potresti restare a guardarle per ore in quel percorso gioioso e  incessante; mille ali che si librano festanti per amore. 
Ne seguo con  lo sguardo  il volo e il pensiero ritorna ai versi impressi, un tempo a memoria, tra semplici banchi di scuola,  oggi dolci nel ricordo: 

Le rondini

Sul filo aereo che sovrasta al ciglio 
della strada, le rondini migranti
ciancian, venute lì Dio sa da quanti
borghi lontani a garrulo consiglio.
Più in là son altre; ovunque è uno scompiglio
d’ali, un alacre andar indietro e avanti,
un vigile spiar, se il gallo canti,
da qualche aia deserta, il dì vermiglio.
Ed ecco: a un cenno del Signore un rombo
traversa l’aria: addio! Le rondinelle
van col Signore e non le offende il piombo:
già non son più che un’ombra, un’ombra nera:
e noi chiediamo tuttavia: - Sorelle,
ci rivedremo ancora a primavera?

M. Marin



Canto alle rondini


Questa verde serata ancora nuova
e la luna che sfiora calma il giorno
oltre la luce aperto con le rondini
daranno pace e fiume alla campagna
ed agli esuli morti un altro amore;
ci rimpiange monotono quel grido
brullo che spinge già l’ inverno, è solo
l’ uomo che porta la città lontano.
E nei treni che spuntano, e nell’ora
fonda che annotta, sperano le donne
ai freddi affissi d’ un teatro, cuore
logoro nome che patimmo un giorno.

Alfonso Gatto Da “Poesie”


Anna Lanzetta
Foto di Ale