venerdì 30 dicembre 2011




BUON ANNO
Miei piccoli
lettori


Depero

Che il 2012 sia per
tutti i bambini una
bellissima danza

Anna


RACCONTIAMOCI UNA STORIA

Un angiolino birichino


Un angiolino birichino


faceva capolino al sole in tramonto.

In un attimo la mamma lo chiamò per un pisolino,

e dormì,

cullato dalla magia

delle nuvole al tramonto.



C’era una volta …




Un grande amore

C’era una volta una bambina bionda, occhi azzurri come il cielo, labbra vellutate come una rosa appena sbocciata, guance rosse e sguardo felice.
Il suo nome era Aurora.




Alla nascita della fanciulla tre fate litigiose le donarono bellezza, voce da usignolo e felicità.
Intanto nel castello Di Rocca Civetta, era nato anche il principe Giovanni.  




Giovanni era brutto per magia ma aveva un cuore d’oro. Le sue tre fate gli donarono cose non degne di un principe: la prima, Catrina gli donò sfortuna, le sorelle malattia e solitudine.  
Giovanni si rifugiava a piangere sempre in un giardino incantato, molto ampio, pieno di verde e fiori, folletti e fate.




Lì, Aurora andava a chiedere consigli ai fiori.
Un giorno, Giovanni sentì le dolci parole di Aurora e si aprì un varco tra le foglie; il cra, cra delle rane avvertì Aurora del principe e, come per magia i due si innamorarono e capirono entrambi che erano fatti l’uno per l’altro.
Cominciarono a correre tra fiori e folletti, fate ed elfi; il polline riempì l’aria di un’atmosfera magica.
Dopo otto anni Aurora e Giovanni si sposarono e, come per magia il brutto principe tornò al suo aspetto naturale:occhi azzurri, capelli lunghi e biondi, cappello rosso con una lunga piuma bianca, un mantello di tessuto blue e scarpe bianche e nere.

Così Aurora e Giovanni vissero per sempre felici e contenti.





Consiglio la lettura di questa fiaba ascoltando Chopin: concerto per pianoforte n.1 in MI min. Op.11

Storia di Rebecca


giovedì 22 dicembre 2011



É Natale



Siamo stati bambini anche noi un tempo e per Natale si cercava la letterina più bella da mettere sotto il piatto dei genitori e su cui scrivere frasi affettuose di amore, di rispetto e di attese.  
L’emozione prendeva forte, quando bisognava leggere la lettera ad alta voce ma gratificante era l’applauso.

Caro padre e cara madre, finalmente è giunto questo giorno da me tanto aspettato…Così iniziava la letterina di una bambina di tanti anni fa che augurava ai genitori anni e anni di salute. Ma il tempo è passato come quello della loro vita. La bimba, non più tale, ha ritrovato la sua letterina e in essa la memoria dei suoi cari.

Natale è una grande emozione per i ricordi, per il presente, per le attese come un tempo.

L’augurio che rivolgo a tutti i bambini è quello di conservare negli anni la semplicità di cuore e la purezza d’animo e di saper stringere con amore ogni mano che tocchi la loro.

 Buon Natale Bambini e come un tempo è la poesia a tenerci compagnia con la ninna nanna di Giovanni Pascoli:




"LE CIARAMELLE"

Udii tra il sonno le ciaramelle,
ho udito un suono di ninne nanne.
Ci sono in cielo tutte le stelle,
ci sono i lumi nelle capanne.
Sono venute dai monti oscuri
le ciaramelle senza dir niente;
hanno destata ne' suoi tuguri
tutta la buona povera gente.
Ognuno è sorto dal suo giaciglio;
accende il lume sotto la trave;
sanno quei lumi d'ombra e sbadiglio,
di cauti passi, di voce grave.
Le pie lucerne brillano intorno,
là nella casa, qua su la siepe:
sembra la terra, prima di giorno,
un piccoletto grande presepe.
Nel cielo azzurro tutte le stelle
paion restare come in attesa;
ed ecco alzare le ciaramelle
il loro dolce suono di chiesa;
suono di chiesa, suono di chiostro,
suono di casa, suono di culla,
suono di mamma, suono del nostro
dolce e passato pianger di nulla.

BUON  NATALE
Anna

sabato 17 dicembre 2011



Giorgio e il mago

 




      C’era una volta,
 un bambino di nove anni che si chiamava Giorgio.
Abitava in un piccolo paese sopra una collina e viveva in una bella casa immersa nel verde insieme alla mamma.
Suo padre, un famoso commerciante viaggiava moltissimo e quando ritornava a casa portava sempre un regalo al piccolo, cercando così di fargli sentire un po’ meno la sua mancanza. Giorgio aveva un carattere molto allegro e adorava giocare ai giardini con i suoi amici. Un pomeriggio però, mentre correva felice nel prato, fu raggiunto da uno strano signore con la barba lunga e un pesante vestito blu che gli disse:-Dammi subito l’anello d’oro che ti ha portato tuo padre da Parigi!-. Il piccolo si rifiutò perché era gelosissimo dei suoi regali e in particolare di quell’anello, infatti lo teneva sempre al dito. Quel signore si innervosì e disse di nuovo:-Hai sbagliato a non darmi ascolto, io sono un mago e posso farti diventare quello che voglio!-.
E Giorgio:- Non mi spaventi perché io non credo alla magia. Il mago, infuriato, lo guardò fisso negli occhi e lo fece diventare una tartaruga:- Questo è ciò che ti meriti, tornerai bambino solo se qualcuno ti prenderà in collo toccandoti l’anello!
Giorgio era disperato e cominciò a girare nel suo paese per cercare di farsi vedere, ma si sentiva piccolo piccolo. Sembrava che nessuno si accorgesse di lui ed ebbe paura di restare un animaletto verde con il guscio per tutta la vita. Ma finalmente mentre era nel parco, arrivò una bambina:- Ciao tartarughina! Non ho nessuno con cui giocare, ti prendo, così posso portarti a casa. Non appena lo prese, vide l'anello che luccicava ed ebbe voglia di toccarlo! Subito Giorgio tornò ad essere un bel bambino biondo e chiese il nome della  bambina che disse di chiamarsi Lucia. 
Da quel giorno lei e Giorgio divennero grandi amici e il bambino cominciò a credere alla magia, ma senza averne paura perchè lui e Lucia si sarebbero aiutati a vicenda!.

Cosimo

mercoledì 7 dicembre 2011




Per questo disegno mi sono ispirato al tema delle stagioni e al dipinto di Wasilij Kandinskj:



     “Paesaggio estivo (Case a Murnau)”
Il dipinto fu  realizzato nel 1909 ed è conservato al Museo di Stato Russo di San Pietroburgo.
Del dipinto mi ha colpito la fila di case in primo piano, perchè mi ha ricordato il paesaggio dove abitano i miei nonni.

                                                   Matteo

giovedì 1 dicembre 2011


Il grande regno di Genovia



C’era una volta un  ragazzo di nome Donty, che essendo molto povero era costretto a vivere per strada.
Un giorno,  incontrò una vecchia signora che gli disse: “Ragazzo mio, sei tutto raffreddato, perché non vieni da me a riscaldarti?”.
Il ragazzo si avviò con la dolce signora e le disse: “Quanto siete buona con me! Siete l’unica, che da quando avevo dieci anni mi ha ospitato a casa sua! Vi ringrazio molto!”.
La signora era di aspetto gradevole, forse alquanto grassoccia, aveva i riccioli e non era più giovane.
Il ragazzo era biondo, con gli occhi azzurri e molto coraggioso.
Donty crebbe con la Signora William, di nome Rose che con affetto chiamò "mamma".
Aveva appena compiuto diciotto anni quando  un giorno arrivò un telegramma dall’Inghilterra e precisamente da Londra, che diceva:

 


Il giovane si recò con sua madre a corte dove furono  accolti molto bene. Alla fine della cena,  venne a sapere che in realtà era figlio di Re Rupert, re di Genovia. Egli era molto felice, ma il giorno dopo seppe  anche che per diventare re, si doveva sposare.
Egli si era innamorato di Lady Charlotte, la figlia del Principe Mark.




Dopo alcuni mesi si sposarono e nacque una splendida bambina di nome Clarissa.
La bimba aveva i capelli neri come l’ebano, la bocca rosea come un fiore in boccio e gli occhi marroni come la terra fresca.
Dopo diciannove anni Clarissa era sempre più bella e Charlotte e Donty decisero di fare un altro figlio a cui diedero il nome di Derek. Il bimbo era bellissimo, moro e con gli occhi azzurri.
Il Regno di Donty, Charlotte e dei loro stupendi figli era grande e tranquillo e tutti vissero felici per molti anni.

La felicità si chiama "amore".

Mi chiamo Sara e per scrivere questo racconto, ho preso spunto da  "Cercasi principe azzurro" e (poco) da "Biancaneve"



venerdì 25 novembre 2011



La bimba, la nonna e la fata


C’era una volta una bambina che una mattina si smarrì nel bosco e perse la  nonna.
Visse da sola per molti anni e per fortuna un giorno incontrò una fatina che l’aiutò.
Purtroppo la fatina perse la bacchetta, perché un cattivo gliela rubò.


Dopo una settimana, la bambina e la fatina trovarono nel bosco una polvere magica e usarono la polvere per sconfiggere il cattivo.
La fata e la bimba costruirono una bacchetta con un bastone e la riempirono di polvere magica.
Il cattivo arrivò, prese la bacchetta e  grazie alla polvere magica scomparve per sempre, forse nel fondo del mare.
La fata e la bimba girarono per molto tempo nel bosco e alla fine di un lungo sentiero, accanto a un cespuglio di fiori bianchi profumati, la fata ritrovò la bacchetta e la bimba la nonna addormentata.
La bimba e la nonna invitarono la fata nella  loro casa e vissero felici e contente.
I cattivi devono sempre essere puniti perché potrebbero fare molto male specialmente ai bambini.


Descrizione della mia Fatina

La mia  Fatina ha gli occhi celesti. Porta un bellissimo vestito azzurro, un cappello a punta con un velo fosforescente attaccato alla punta del suo cappello e scarpette fosforescenti. Ha i capelli grigi e raccolti, una bacchetta magica con dei brillantini, una collana costruita con perle e un paio di lunghissimi orecchini d’oro e d’argento.

Cari amici, vi piace la mia fatina o vi piacerebbe una fata moderna?  Magari come la ballerina di Sara tutta in rosa?.



Nella scrittura creativa, ogni racconto è un nucleo di pensieri e di sensazioni che concretizzano la  realtà in un mondo puramente soggettivo.
Ogni parola si muta in figura, espressione  di ciò che l’immaginazione cela.
Anna Lanzetta

Un bambino sportivo 

C’era una volta un bambino che adorava il calcio.
Una mattina si svegliò e andò giù in cucina per bere il latte, ma con sua grande meraviglia non trovò più il suo pallone.
Dopo una settimana scoprì chi era stato a rubargli la sua palla preferita, ma aveva paura di andare dal suo nemico numero uno, perché era più grande di lui e molto cattivo.
Piangeva sempre ed era molto triste.
Uun giorno lo sentì una fatina  dal cuore d'oro e lo aiutò, convincendo il cattivo a diventare buono.


Il bambino ebbe di nuovo il suo pallone preferito, ringraziò la fata e la invitò a mangiare a casa sua una buona minestra.

Ma chi è la fatina? Non ha bacchetta e cappello fatato ma sono tutte le persone buone che danno buoni insegnamenti a tutti e specialmente ai bambini.

Queste sono le storie di Asia
all'inizio della terza elementare

Ciao a tutti, alla prossima lettura

lunedì 21 novembre 2011


Trip, Trap e la gatta Clarissa




Ciao amici, vi piace la mia storia? Allora createne una
anche voi, e vi assicuro che vi divertirete perché è proprio un bel gioco lavorare con la fantasia.

A presto  e con tante storie…Cosimo, 4ª elementare.



sabato 19 novembre 2011


Il castello dei Galli contro i Romani




Cari amici, mi chiamo Giacomo e frequento la prima elementare.

Questo è il mio castello dove i Galli combattono contro i Romani e li sconfiggono.

Così mi ha raccontato la mia maestra.

A me la storia è piaciuta, non posso ancora leggerla  e l’ho disegnata con i merli, lunghe scale e armi.

 Galli con barbe e capelli lunghi sono fortissimi.

A scrivere mi ha aiutato mio fratello Matteo, ma nessuno deve saperlo.

Ciao a tutti, Giacomo

venerdì 11 novembre 2011

Sulle ali della fantasia, fiabe e racconti a “modo mio”




Lo gnomo di Mary

Ciao ragazzi, ora vi spieghiamo come abbiamo creato le nostre fiabe, seguendo con i nostri genitori un corso di scrittura creativa condotto da  Anna Lanzetta e Giovanni Esposito, attore, che ci ha recitato storie bellissime.
Per creare le nostre fiabe, abbiamo utilizzato pochi personaggi e le abbiamo inserite in un tempo e in uno spazio indeterminati.
I protagonisti delle nostre storie parlano in modo semplice proprio come i ragazzi della nostra età (frequentiamo dalla scuola elementare alla prima media) e siamo sicuri che vi piaceranno.

Come ogni fiaba che si rispetti, anche le nostre storie hanno -il lieto fine- e insegnano molte cose a grandi e piccini.


Per narrare le vostre storie, vi suggeriamo di utilizzare l’imperfetto, il passato remoto, il trapassato prossimo e i tempi del condizionale, ma per i vostri commenti e osservazioni, il presente, il passato prossimo e il futuro.
Strutturate i vostri racconti in sequenze narrative, descrittive e riflessive e scoprirete il gusto di leggere, ascoltare e narrare.
Per descrivere i luoghi e gli ambienti, lasciatevi ispirare dalla natura, ma saranno le Arti a offrirvi il materiale più adatto. La musica scandirà le vostre emozioni, la pittura vi farà creare attraverso l’uso di linee, forme e colori e l’architettura vi farà costruire dimore di incomparabile bellezza tra guglie e pinnacoli.

Il ricordo alimenterà la vostra fantasia e i misteri gotici accenderanno la vostra immaginazione.
I luoghi storici e museali vi trasporteranno nel passato tra abiti di raso e crinoline. Vi divertirete a trasformare personaggi da fiaba in ragazzetti  punk .

Potete scrivere in prima o in terza persona, come più vi piace, perché la storia è lo specchio del nostro pensiero e della nostra sensibilità.
Con la scrittura creativa, ogni ragazzo diventa artista di se stesso e sulle ali della “fantasia”, domina l’universo infinito. 
In una storia c’è sempre una parola più importante: la cosiddetta parola chiave che contiene il segreto della storia, pensate alla scarpetta di Cenerentola o alla mela di Biancaneve.
I suoni di una parola possono descrivere o suggerire acusticamente l’oggetto o l’azione che significano e abbiamo così scoperto che la parola non è solo un insieme di segni ma uno strumento capace di esprimere ciò che abbiamo nella mente e nel cuore: l’ansia, la paura, la tristezza, la gioia, i nostri sogni e un mondo senza violenza. La fiaba è un racconto semplice, si possono omettere alcune parti di un periodo senza comprometterne la comprensione e riprenderle, se occorre, successivamente.





È  molto divertente creare delle storie. Potete riscrivere storie che avete già ascoltato e trasformarle. Potete mettere insieme personaggi e situazioni di tante storie e trasformarli secondo il vostro punto di vista, ma essenzialmente potete inventarne di nuove.Quando scrivete le vostre fiabe, illustratele con disegni; è un modo semplice per scoprire la bellezza delle Arti. Scegliete liberamente il genere e lo stile più vicino alla vostra sensibilità; è un modo per conoscere di più voi stessi, perchè nella creatività riveliamo la nostra personalità. Per i luoghi della narrazione potete scegliere tra: il bosco, la montagna, la pianura, la campagna, la strada, il villaggio, la casa, il fiume, il lago, gli interni o gli esterni di una dimora, luoghi precisati o imprecisati. Potete utilizzare elementi magici: specchi delle brame che hanno il potere di mostrare a chi vi si specchia i propri desideri, bacchette magiche prodotte con legni pregiati o piume di uccelli, scope volanti, la cui velocità è stabilita dell'incantesimo che contengono, cappelli parlanti che hanno il potere di leggere nel pensiero, mappe che celano luoghi misteriosi e tesori ben nascosti, elfi e folletti, buoni o cattivi, quadri che si animano, tappeti volanti, pietre dai poteri misteriosi e miracolosi, la casa di Baba Jaga, il castello incantato, maghi, fate e stregoni.



Il mostro Agron di Matteo

Corso di scrittura creativa: “A modo mio”
La “fiaba
tra parole, immagini e suoni
settembre 2005

Fine della prima parte, continueremo  il nostro racconto  al prossimo incontro.

Anna Lanzetta

 

lunedì 7 novembre 2011

Quando la “creatività” scaccia la noia





A chi mi chiede se ci sono regole per insegnare la  “scrittura creativa”, rispondo che per me essa è la libertà della mente nel momento che coniuga immaginazione, estro e fantasia.
Questo è per me il senso della “scrittura creativa”, con la quale mi accorgo di aver sempre convissuto.
I quaderni ritrovati, mi svelano che fin da piccola nutrivo un grande amore per la fantasia che tuttora mi accompagna.
Spinta propulsiva alla mia creatività è ancora oggi una foto un po’ sbiadita, un colore, un suono, un ricordo, una carezza, il sussidiario usurato, il libro di lettura, la foglia che cade lenta dal ramo.




Oggi i miei capelli mutano colore, ma non muta il senso creativo che sento vivo in me e il piacere che provo nel  rincorrere ancora  le nuvole mutevoli che mi appaiono ora come cavalieri, ora come castelli e poi come vascelli che conducono lontano la mia fantasia.
Niente è casuale e oggi mi accorgo che la mia “scrittura creativa”, realizzata a scuola e poi in altri luoghi, è nata da un mio desiderio latente di creare, sedimentato nel tempo e mutato in strategia didattica.



Vasilij Kandinskij (Mosca, 1866-Neuilly-sur-Seine, 1944),
"Paesaggio estivo (Case a Murnau)", 1909
Museo di Stato Russo di San Pietroburgo.
.
Nella “creatività”, nulla è più affascinante del connubio delle Arti: -Si può suonare un quadro, si può dipingere una sinfonia, un quadro può ispirare una poesia  o raffigurare in pittura la poesia stessa. Queste  espressioni dei ragazzi, nel transfugo della fantasia, furono un giorno per me la chiave per capire quale ruolo potessero giocare le Arti nella “scrittura creativa” e perché le amassi tanto. Un quadro, una musica, una lettura, un ricordo potevano diventare  emozioni per raccontare e scrivere.  
Il mio insegnamento mutò, ritornai come un tempo nei banchi e  mi unii al bisogno manifesto dei miei ragazzi di contrapporsi a ciò che era consuetudine e di diventare  protagonisti; esplose così il loro, anzi il nostro senso creativo, e il sapere divenne un gioco appassionante.

Ciò che diamo ai ragazzi non è mai pari a ciò che ne riceviamo.
I ragazzi mi avevano donato la “scrittura creativa”, realizzando il mio  desiderio per anni sopito.
Capii che, quando  lo studio diventa  noia e l’insegnamento  non riesce più  a motivare i ragazzi e a soddisfare le loro curiosità, è tempo di mettere in moto intelligenza e cuore, in un gioco di strategie, che impegni in ruoli paritetici insegnante e studenti. La “scrittura creativa” diventava per noi  la  risposta alla nostra noia, poiché ci consentiva di esprimere  in modo soggettivo il nostro pensiero nella  forma e nello stile prescelto in quella fucina di idee che è l’aula e in essa la classe.

In che modo avviene la “scrittura creativa”?
Il processo è semplice e immediato come vedremo in modo esemplificativo nei nostri incontri successivi.
Se siete curiosi e volete creare, seguite il racconto... 

Anna Lanzetta

continua

domenica 30 ottobre 2011

Per sognare, volare e creare: La "scrittura creativa"



La principessa Amelia  di Sara


La creatività non ha età

Dedicato a grandi e piccini che amano:


Edmund Dulac: Il bosco incantato


sognare, volare e creare


Nei bambini la scrittura creativa è preparazione alla vita con i loro sogni e le loro attese; negli adulti è l’anelito al mondo dell’infanzia e tale è per me: “Le favole tedesche, che ascoltavo da bambino, s’animarono. I tetti alti e sottili, ora scomparsi, nella Promenadenplatz e nella Maximiliansplatz, il vecchio quartiere di Schwabing, e soprattutto quello di Au, che scoprii una volta per caso, trasformarono queste favole in realtà. (Kandinsky)



Vasilij Vasil'evič Kandinskij (Mosca, 1866-Neuilly-sur-Seine, 1944),  
La vita variopinta

La pittura mise in moto  la mia fantasia e capii quanto potesse essere  stimolante per i ragazzi.
I quadri di Chagall, Kandinsky e Mirò divennero i miei preferiti per i racconti dei miei ragazzi.

<<Il tram azzurro passava per le strade emanando un’atmosfera da fiaba che rendeva il respiro leggero e felice. Le buche gialle per le lettere cantavano dagli angoli la loro canzone come canarini. Approvai la definizione di “mulino d’arte” e mi sentii in una città di artisti, il che significava per me una città da favola. Da queste impressioni nacquero i miei quadri medievali che dipinsi in seguito>> (Kandinsky)

Da queste impressioni fui affascinata e pensai che da  ogni elemento di un quadro potesse nascere un racconto mettendo in moto immaginazione, estro e  fantasia.

Cari lettori, inizia il nostro viaggio nelle "scrittura creativa", tra parole, immagini e suoni, con cicli di   fiabe, favole e racconti scritti da ragazzi  e altrettanti ne aspettiamo da voi, grandi e piccini, perchè "la creatività" non ha età.
Giovanni Esposito, attore, che presto conosceremo, ci accompagnerà con le sue letture  insieme a musiche coinvolgenti. 
Inviateci i vostri racconti anche con disegni, se volete, e li inseriremo nel blog per creare un libro tutto nostro.
Vi aspettiamo!!!

Anna Lanzetta
 continua